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      Sapendo adunque quei degni prencipi che dal cattivo albero non può nascere buon frutto, e che da un poco di fermento vien corrotta tutta la massa, ordinaron espressamente in Siviglia, a' loro ufficiali che quivi risedevano per li traffichi di queste Indie, che non vi lasciassero per niun conto passare persona alcuna che della nostra santa fede catolica sospettasse, e spezialmente né figli né nepoti d'alcun brusciato né riconciliato: e cosí si è servato e serva. E se per caso si trovasse alcuni di questi tali, lo cacciano tosto via del paese.
      Si che, e per questo bel pensiero delli re catolici, e per li generosi desiderii degli Spagnuoli stessi, sono nell'imperio di queste Indie passati molti cavalieri e nobili, che hanno abitata questa isola (e questa città di San Domenico spezialmente), e l'altre isole anco e terra ferma. Questo l'ho detto a proposito, che e il governatore Bovadiglia e il commendator maggiore erano nobilissimi cavalieri e persone principali, e con loro, e prima anco e poi, vennero molte altre persone segnalate, e di molta prudenzia e intelletto, per dovere governare ogni regno e per conquistare e tenere in pace e fare abitare questo nuovo mondo, che in questa cosí remota parte occulto stava. E di piú delle persone già nominate ne' capitoli di sopra, e che quando sarà al proposito si nomineranno, si solevano sempre eleggere per il governo e ufficii di queste parti persone create e conosciute nella corte regia.
      Onde vi passò fra gli altri Michele di Passamonte, creato antico del re catolico, e venne in questa città per tesoriero regio nel mese di novembre del 1508, perché era persona di grande autorità e di molta isperienzia ne' negozii, ed era ben dotto gran letterato e molto da bene, talché è opinione di molti che egli, ancorché di molta età morisse, non conoscesse mai donna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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