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      Che se cosí è (che è cosí senza alcun dubbio), dovemo tenere per certo che, essendo queste cose di tanta importanzia per la fede e per li cristiani, e donde hanno ad essere governati e addottrinati tanti Indiani, tutti gli errori, o i buoni e retti giudicii che e nelli governatori e ne' popoli governati avenuti sono, non per altro sono avenuti che per permissione e causa occulta; e io per me cosí lo penso, rimettendomi però a migliore e piú vero giudicio. Ma non voglio per ora piú trattenermi in questo.
      Ritornando all'istoria dico che, ritrovandosi le cose di questa isola ne' termini che ho detto, perché nella morte del re catolico si ritrovava in Fiandra il prencipe don Carlo suo nepote, ordinò il re nel suo testamento che Castiglia e Leone e i suoi regni fussero governati dal cardinale don fra' Francesco Scimenes di Cisneros, arcivescovo di Toledo, mentre che non veniva il nuovo re e suo successore nelli regni di Spagna a prenderne la possessione. Ma questo prencipe, tosto che intese la morte del re catolico suo avolo, non solamente approvò il governo del cardinale, ma li mandò anco piú ampla potestà per la amministrazione e governo de' regni suoi, mentre che egli non veniva in Spagna.
     
     
      Della persona ed essere del cardinale Scimenes, governatore di Spagna, e d'alcune cose che al suo tempo succedettero; e come mandò nel governo di queste Indie tre padri dell'ordine di s. Hieronimo e il licenziado Alonzo Zuazo, con altre cose notabili.
      Cap. II.
     
      Il cardinale don fra' Francesco Scimenes fu un grande uomo, e mentre ebbe il carico del governo delli regni di Castiglia e di Leone, che fu finché morí, lo fece cosí bene che ne tenne que' regni in pace; ancorché vi si cominciassero alcune novità e ragunanze di gente, e specialmente sopra il priorato di San Giovanni in Castiglia e Leone, del quale si trovava in possessione don Diego di Toledo, figliuol del duca d'Alva; e lo chiedeva e voleva per sé don Antonio di Zugnica, fratello del duca di Begiar: di modo che l'un duca per lo figliuolo e l'altro per lo fratello lo volevano, e ne eran in competenzia, e ne cominciarono a prender l'arme.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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