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      Partito il Zuazo per Cuba, restò assolutamente nel governo di questa isola il licenziado Rodrigo di Figueroa, che non fece cosa, mentre qui fu, della quale potesse esser ringraziato: benché non vi durò tanto quanto voluto avrebbe. Io nel 1520 passai per questa città andando in terra ferma, e intesi dalli cittadini di questo luogo, e da alcuni anco de' principali, che questo era un giudice assai terribile e avaro. E io, a chi questo mi diceva, dissi perché non ne davano notizia a Sua Maestà, perché vi avesse rimediato; e mi furon risposte queste parole: "Come ci può essere creduto, che noi stessi lo chiedemmo?" Sí che bene ho detto io di sopra che questo giudice era stato dimandato dagli appassionati contra il Zuazo. Ora, perché questo giudice dall'opere sue conosceva che non aveva da durare nel suo ufficio, raccolse tanto oro e perle quanto egli puoté e se ne ritornò in Spagna, o per dir meglio nel fecero andar via; perché la sua avarizia era insaziabile, e la sua pratica non era di giudice conversabile, né di potere comportarsi né soffrire. E doppo che li fu tolto l'ufficio, gli furono fatte molte querele e accuse, e ne fu condennato in molte. Egli s'appellò nel consiglio regio dell'Indie, che nella corte di Sua Maestà risiede, e quivi si rividde il suo governo: e ne risultò una sentenzia contra di lui, che fu pronunciata nella città di Toledo nel 1525, assai rigorosa e brutta; perché fu condennato in quattro volte tanto quanto aveva rubbato e tolto in questa città di San Domenico e nell'isola Spagnuola, con altre condannagioni di pene pecuniarie, e con privazione di potere avere piú mai ufficio di giudice regio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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