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      La qual sentenzia originale viddi io e lessi in quel tempo in Toledo; donde questo licenziado se n'andò in Siviglia, e perché non poteva avere piú ufficio regio, si pose e fermò nella corte del duca di Medina Sidonia.
     
     
      Della ribellione de' neri, e del castigo che l'admirante don Diego Colombo lor diede.
      Cap. IIII.
     
      Avenne un caso di molta importanzia in questa isola, e fu per esser principio di molto male, se il Signor Iddio non vi rimediava: e fu la ribellione de' neri, la qual, per essere stata cosa cosí segnalata, non si dee per niun conto tacere, perché tacendosi si tacerebbe anco il servigio ch'alcune persone onorate di questa città vi fecero. Onde, perché non mi si possa dare questa colpa, né resti per me dirne la verità, dirò quello ch'ho potuto in questo caso intendere, e chi legge tenga per certo che, se cosa alcuna si lascia di dire, sarà solo per non averne potuto maggiore informazione avere.
      Venendo adunque a questo motivo di neri, dico che nacque solo dagli schiavi neri dell'ingegno o trapeto dell'admirante don Diego, e non da tutti quelli che esso aveva. Furono questi neri da venti, e la maggior parte della lingua de' iolofi, che d'un consentimento il secondo dí di Natale, nel principio dell'anno del 1522, uscirono dal detto ingegno dell'admirante e s'andarono ad unire con altretanti, che nel medesimo concerto erano e gli aspettavano in certa parte. Questi 40, doppo ch'ebbero ammazzati alcuni cristiani, che si ritrovavano senza sospetto e securi nel campo, seguirono il lor viaggio alla volta della terra Azua: ma se ne ebbe tosto nuova in questa città, per un aviso che ne diede il licenziado Lebron, che nel suo ingegno stava.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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