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      Perché l'admirante, intesi tutti questi danni che andavano i neri facendo e la strada che facevano, deliberò di fermarsi quivi quella notte, perché si riposassero le genti che seco andavano, e quelli che venivano appresso l'avessero giunto, per potere il dí seguente ben per tempo partire dietro a questi ribelli scelerati. Fra questi che con l'admirante si ritrovavano vi era Melchior di Castro, al quale aveano i neri fatto quel danno che s'è detto; onde, perché di piú del generale e commune danno gli rincresceva forte del proprio suo, deliberò di passare con due altri da cavallo innanzi, senza farne all'admirante motto: perché credeva non ottenerne licenza chiedendola, per dovere cosí solo passare innanzi. Restandosi adunque l'admirante con l'altre sue genti in quel luogo, si partí secretamente Melchior con gli altri due e se n'andò alla stanza sua delle vacche, dove sotterrò Albaguir, che era stato dai neri morto, e ritrovò quella sua stanza rubbata e sola. Quivi, essendosi accompagnato seco un altro cristiano da cavallo, determinò di passare avanti, e mandò a dire all'admirante che egli andava con quelli tre da cavallo che seco erano per l'orme de' neri, e lo supplicava che gli avesse mandato qualche aiuto, perché egli andava con deliberazione d'intertenere i neri, mentre che i cristiani con sua signoria giungessero, se vedeva che i neri fussero molti. L'admirante, quando questo intese, li mandò tosto otto da cavallo e cinque overo sei pedoni che l'aggiunsero, e tutti questi undeci da cavallo seguirono i neri fino dove s'è detto che stavano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Melchior Castro Melchior Albaguir