Pagina (638/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Or, tosto che il caciche o altro principale cade in terra, è preso dalle sue mogli (che sono molte) ed è gittato in sul letto, s'egli l'ha però comandato prima; perché, s'egli nol disse avanti, vuol che lo lascino stare a quel modo fin che passi quello alloppiamento, e che si digerisca il vino e il fumo.
      Io non so pensare che piacere si cavi da questo atto, se non è la gola del bere fino a tanto che si dia di spalle in terra. So ben questo, che alcuni cristiani l'usavano, e quelli spezialmente che erano afflitti dal mal francese, che solevano dire che, mentre a quel modo alloppiati stavano, non sentivano il dolore della loro infermità. Ma a me non pare altro se non che chi questo fa sta morto in vita: il che tengo io per peggio che non il dolore che fuggire vogliono, poiché non per questo ne guariscono. Al presente molti neri di quelli che stanno in questa città e nell'isola hanno preso questo costume, e fanno crescere a questo effetto questa erba ne' poderi de' loro padroni, e poi si tolgono i medesimi fumigii, e dicono che quando escono dalle loro fatiche e si fanno questi tabacchi lasciano ogni stanchezza via. A questo mi pare che si confaccia un vizioso e cattivo costume delle genti di Tracia, perché (come scrive l'Abulensi sopra Eusebio) questi popoli, tanto gli uomini quanto le donne, hanno per costume di mangiare d'intorno al fuoco; e amano molto d'essere o di parere imbriachi; e perché non hanno del vino, tolgono il seme d'alcune erbe che sono fra loro e le pongono su le bragia, perché ne esce un tal odore che, senza altro bere, ne diventano ebrii quanti presenti vi si ritrovano.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Tracia Abulensi Eusebio