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      Essendo adunque stato lasciato libero, serví alquanti giorni quietamente, finché diede effetto alla sua ribellione; e quando gli parve il tempo (che fu nel 1519) si ribellò e andossene alla montagna, con tutti quelli Indiani che puoté adunare insieme e al suo volere tirare, e se n'andò per li monti che chiamano del Beonico e per altri luoghi di questa isola presso a tredeci anni. Nel qual tempo uscí alcune volte di traverso su le strade con le sue genti, e ammazzò alcuni cristiani, e rubandoli tolse loro alcune migliaia di ducati d'oro. E alcune altre volte, dopo d'aver morti alcuni altri, fece di molti danni nelle terre e ne' campi dell'isola; e si spesero molte migliaia e migliaia di scudi per averlo nelle mani o ritrovarlo, e non fu possibile mai, fino a poco tempo fa; perché egli andò di sorte e per tali luoghi che non si lasciò mai prendere. Il che pare che sia stata molta viltà degli uomini che ora abitano questa isola, poiché chiaro sta che, quando ella era abitata da tanti Indiani che non vi era numero, fu tutta soggiogata e vinta da trecento Spagnuoli e meno.
      Ma io dirò quello che ne è stato cagione. Quando i cristiani, essendo pochi, vincevano gl'Indiani, che erano molti, dormivano sopra le targhe con le spade al fianco e stavano sempre vigilanti col nimico, là dove ora dormano in buoni e delicati letti, volti tutti al guadagno de' zuccari e delle altre cose che hanno lor del tutto occupata la memoria, e tolto di potere attendere al castigo di questi Indiani ribelli con quella diligenzia e attenzione che si richederebbe.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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