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      Ma poi che l'intesero meglio, con la lunga conversazione de' nostri, cosí gli uomini come le donne si coprirono con camice assai buone che di cottone facevano; e al presente quelli pochi che vi sono avanzati vanno vestiti di camice o di altre vesti, massimamente quelli che sono in potere de' cristiani; e se vi sono alcuni che non fanno cosí, è solo questo loro antico costume restato fra quelli pochi che si sono ritirati col caciche don Enrico, del quale s'è fatta menzione a lungo nella fine del precedente libro.
     
     
      Degli uracani o tempesta, che sono state in questa isola Spagnuola e in mare e in terra di molto spavento e danno, doppo che i cristiani in questa isola passarono.
      Cap. III.
     
      Uracane, in lingua di questa isola, vuol dire propriamente fortuna tempestuosa molto eccessiva, perché in effetto non è altro che un grandissimo vento e pioggia insieme. Ora, accadette che un mercordí, a' tre d'agosto del 1508, essendo governatore di questa isola il commendator maggiore don fra' Nicola d'Ovando, quasi su l'ora del mezzogiorno si levò in un subito un vento grandissimo e acqua insieme, che in un tempo istesso fu da molte terre di questa isola sentito: e ne nacquero per ciò in un subito gran danni ne' campi, e ne restarono rovinati i poderi, e in questa città di San Domenico mandò per terra tutte le case di paglia che vi erano; e alcune anco di quelle che erano edificate di pietra restarono assai danneggiate e tormentate. E nella terra che chiamano la Buona Ventura vi andarono tutte le case per terra, onde restò di sorte che ben si poté per piú dritto nome chiamare la Mala Ventura, per li molti che rovinati vi furono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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