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      Perché una opera di natura, e che cosí di rado accade, non si dee lasciare in oblio, massimamente che del mostro che io qui scrivo se ne debbono rallegrare e coloro che lo videro e coloro che legendo l'intenderanno, per essere certi che due anime ne montarono al cielo a riempire le vote sedie; perché queste due fanciulle, prima che morissero, ebbero il sacramento del batesmo, e vissero otto dí, e non furono di forma brutta e difforme come negli altri mostri umani vedere si suole: onde quanti le videro ne restarono admirati, percioché, oltra l'essere cosí ben proporzionate ne' membri loro, mostravano di dovere riuscire, vivendo ciascuna di loro, una bella donna.
      Ma, venendo al caso, dico che in questa città di San Domenico, in giovedí, di notte, che furono a' 10 di luglio del 1533, Melchiora, moglie di Giovan Lopes balestriero, nato in Siviglia ma cittadino di questa città, partorí due figliuole congiunte insieme, del modo che qui appresso dirò. E il dí seguente lo vidi io stesso, insieme con la giustizia e altri rettori e persone principali e molti cittadini e dimoranti in questa città; e vi si ritrovarono anco alcuni religiosi e persone dotte. E stando la donna in letto e suo marito presente, a contemplazione di noi che ivi eramo, sfasiarono quelle creature, onde io vidi che dall'umbilico in su avevano il petto unito e congiunto insieme fin poco sotto le tette; di modo che amendue avevano un solo umbilico, ma le tette e il petto in su l'avevano distinto, perché ognuna di loro aveva due braccia, due colli, due teste di grazioso e buon viso; dall'umbilico in giú medesimamente stavano disseparate.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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