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      Io vi stetti in terra duo giorni e mezzo e vi dormi' due notti, appresso a questo fiume che io dico, nel 1514, quando toccò quivi l'armata con la quale passò in terra ferma il governatore Pedrarias d'Avila, con duomila uomini. Dapoi, nel 1526, stetti un'altra volta nel medesimo porto, e smontai in terra presso al fiume già detto, quando passò in terra ferma il governatore Pietro delli Rii, successore di Pedrarias nel governo di Castiglia dell'Oro. E amendue queste volte viddi e isperimentai quello che ora dirò. Questo fiume, nella sua bocca, dove scarica le sue acque in mare, può essere da venti passi largo, e dove è piú fondale in questa bocca, non vi va uno uomo piú che fin che sotto le braccia. Or, presso alla sua riva, dalla parte di tramontana, è cosí caldo sotto l'acqua che, calando giú la mano e prendendone un pugno d'arena, pare che si prenda tanta cenere accesa, che quasi non si può soffrire; e a questo modo vi sta anco l'acqua calda di sotto, un palmo o poco piú sopra l'arena. E nondimeno l'altra acqua che il fiume porta per di sopra è fresca e buona a bere come l'altre acque di queste Indie, di modo che in quel luogo dee corrispondere qualche ruscello o cannone d'acqua calda.
      Il che io cosí credo che sia, perché da 300 passi indi lungi, nella medesima riviera del mare, verso la parte che ho detta di tramontana, è un ruscello d'acqua cosí calda che non si può bere, e presso a questo ruscello sta un stagno cosí torbido e feccioso che pare che mostri un colore d'una liscia gialla; e per tutta quella contrada debbono essere minere sulfuree, dalle quali si può congietturare che procedano tutte quelle acque calde.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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