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      Questo tal pane si chiama tascalpaccion, ed è assai saporoso. Si fanno anco altre torte di questa stessa massa del maiz, ma scielgono per questo effetto il grano piú bianco e lo mondano prima che lo macinano, togliendone una certa durezza che hanno da quella parte onde stavano nella spiga i granelli attaccati, che cosí riesce megliore e piú tenero il pane. Cocendolo medesimamente nel forno, al modo del pane di Castiglia, si fa anco il pane piú trattabile e piú saporoso, e se ne fanno buoni tortami. Quando si naviga per lo mare del Sur, si portano gl'Indiani, e i cristiani anco, farina di maiz arrostito, e postone un pugno in una scodella d'acqua la volgono e rivolgono, di modo che si viene a fare, a maniera d'una semola cotta e liquida, una buona bevanda, con la quale si mantengono, ancorché altra cosa non mangiano, perché quello è pane e acqua; e ha di piú una gran proprietà, ed è questa, che essendo una acqua trista e puzzolente, con questo se gli toglie ogni mal odore, e non odora d'altro che del maiz istesso arrostito, che ha un odore buono. Nella provincia di Cueva, in terra ferma, si fa anco della maiz buon vino, come si dirà quando si parlerà di que' luoghi. Quanto ho qui detto di questo pane del maiz l'ho io tutto esperimentato in 20 anni e piú che io lo veggo, e l'ho seminato e raccolto per casa mia, come ora tuttavia faccio.
     
     
      Del pane che chiamano gl'Indiani cazabi, che è la seconda maniera di pane che essi usano, e alcuni l'usano e lo tengono migliore che il maiz.
      Cap.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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