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      In tutte l'isole che io ho detto si truova questo pane di iuca chiamato cazabi, e quando si ha da raccorre questo frutto dal campo per doversi mangiare, ha da essere al manco di dieci mesi, e quello che passa un anno e piú da che si seminò è migliore.
      Quando erano in questa isola molti Indiani e qualch'uno voleva ammazzarsi, mangiava di questa iuca in mazzocchia con tutto il succo, e in capo di due o tre dí moriva; ma se prendeva tosto il succo di lei non giovava a pentirsi, perché tosto lasciava la vita. Molti adunche, o per non faticare, consigliati a quel modo dal Cemi loro, o pure perché avevano volontà di morire, fornivano per mezzo di questa iuca i giorni loro. Alcuna volta accadette d'invitarsi l'un l'altro molti insieme ad uccidersi, per non s'affaticare né servire, e cosí a cinquanta a cinquanta, e piú e meno, s'ammazzavano con un fiato solo di questo succo. Queste due vettovaglie del maiz e del cazabi sono il principale pane e il piú necessario cibo che gl'Indiani abbiano.
      Ma noi qui, prima che ad altro passiamo, raccorremo le grandi e segnalate qualità della iuca che dette abbiamo, perché quella è pane per sostentare la vita, e liquore agro e dolce, e brodo che può mangiarsi, e se ne trovano gl'Indiani bene; de' rami della sua pianta se ne fanno legna per ardere, quando non se ne trovassero altre; e finalmente è veleno cosí potente e presentaneo quanto s'è detto.
     
     
      Della pianta degli ages, che è un altro gran cibo e mantenimento degl'Indiani; e di che maniera si semina e raccoglie poi il frutto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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