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      Quando in terra ferma vogliono gl'Indiani andare a combattere, si dipingono con questa xagua e con la bicia, che è un altro color rosso piú fino della macra. L'Indiane medesimamente, quando vogliono parere belle, s'acconciano il viso e la persona con un di questi due colori o con amendue; e certo che agli occhi miei poco meglio paiono che diavoli, cosí gli uomini come le donne di questi colori tinti.
     
     
      Della bicia, che è una pianta che da se stessa nasce, come gli altri alberi che si sono detti.
      Cap. VI.
     
      La bicia è una pianta che da se stessa nasce, senza essere piantata dagli uomini, e la pongo io qui per quello che n'ho detto qui sopra, che se ne dipingono gl'Indiani di tutte queste isole e di terra ferma. Queste piante della bicia sono cosí alte quanto è una volta e mezza alto un uomo, o meno. Hanno le frondi quasi al modo di quelle del bambagio, e fanno certi frutti posti in scorze che si somigliano a quelli del cottone, salvo che per fuori hanno una teletta grossetta in certe vene, che dalla parte di fuori segnano gli appartamenti che dentro il guscio si veggono: dentro il quale sono certi granelli rossi che s'attaccano come cera, e sono piú viscosi anco. E di questi granelli compongono gl'Indiani certe palle con le quali poi si dipingono il viso; ma vi mescolano certe gomme, onde ne fanno una tintura come di cenaprio fino. E di questo colore si dipingono il viso e 'l corpo, di cosí buona grazia che si somigliano al medesimo diavolo; e le Indiane fanno il medesimo quando vogliono fare le lor feste e balli, come se ne tingono gli uomini quando vogliono parere belli e vaghi, o che vogliono andare alle guerre per parere feroci.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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