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      Quando si parlerà delle cose di terra ferma, si diranno di questo stesso frutto e albero molte altre particolarità, perché ivi questi alberi sono differenti, non nella grandezza né nella fattezza della foglia, ma nel sapore e grossezza del frutto e in altre particolarità. Il legno di questo albero è bello a vedere e assai grosso, ma non è forte, né dura tanto quanto gli altri negli edificii.
     
     
      Delle pergole e viti selvagge di questa isola.
      Cap. XXI.
     
      Dove feci menzione degli alberi portati di Spagna, dissi che erano in questa città molte viti che producevano buone uve, e cosí ne sono nelle possessioni e in molte altre parti e terre dell'isola, che ne vennero i sarmenti di Castiglia per piantarli in questi luoghi. Di piú di questo dico ora che, cosí in questa isola come nell'altre circonstanti e in terra ferma, sono viti selvagge che producono buone uve nere, delle quali io ho molte volte mangiato. Dico buone per esser selvaggie; e queste viti si veggono comunemente in tutte quest'Indie. E di queste tali viti mi cred'io ch'avessero principio tutte le uve che si trovano, e che questa sia una pianta comune nel mondo. Non si piantano qui come si fa nel paese nostro di Castiglia nel regno di Toledo, ma qui montano su in alto abbracciandosi con gli alberi; e io penso che qui se ne farebbono belle possessioni e arbusti, nel modo che si veggono in Italia nel regno di Napoli le viti del vin greco e d'altri vini perfetti, appoggiate alle salci, agli oppi e ad altri alberi. In Barzellona anco e Catalogna ho io veduti alcuni di questi pergoletti e viti poste sopra gli albori; ma in Terra di Lavoro nel regno di Napoli sono buone uve di queste viti, cosí presso quella città come presso Capua, Aversa, Sorrento, Somma e altri luoghi di quel regno, e in Lombardia medesimamente e in altre parti di Italia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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