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      Detto che io ebbi questo, non puoté egli piú coprire le risa. E perché mi vidde in affanno (e nel vero non era poco), soggiunse ridendo: "Signor, non dubitate, perché le tune son quelle che questo effetto fanno, e quando ritornarete ad urinare serà l'urina men turbida assai, e alla seconda o terza volta che urinerete appresso non vedrete piú tal colore, né avrete bisogno del licenziado Berreda, né vi bisognerà offerire i cavalli per la salute vostra". Io restai consolato e in parte curato, però non del tutto, finché m'avidi che fra gli altri della compagnia ve ne erano alcuni novizii e spaventati medesimamente per la medesima cagione, e ne stavano nel medesimo affanno. Ma indi a poco ci avedemmo che il pilotto ci dicea il vero, onde io mi ritrovai cosí lieto come se fossi uscito del maggior pericolo del mondo; perché mai non desiderai di morire con nome di goloso né di vizioso, anzi molte volte mi restai di mangiare, avendone gran necessità, solamente per non mangiare d'alcune cose che ho veduto in queste parti mangiare gli altri uomini. Sí che, ritornando al proposito, questo frutto è molto grazioso e da burla, ma non di picciolo spavento per chi non l'ha isperimentato.
      Di questi frutti in molte parti di questa isola se ne veggono i campi pieni. E di questi cardi pongono per riparo in questa città su le mura de' cortigli e de' giardini, accioché non vi possa altri entrare di sopra; e sono peggiori assai che non sono i calambroni di Spagna, e di piú irte e pungenti spine. Nelle altre isole di San Giovanni, di Cuba e di Iamaica io ho veduto medesimamente di queste tune e cardi, e in altre isole anco, perché sono molto communi in queste Indie.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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