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      Hanno le frondi verdi e le spine berrettine, e il frutto del modo che s'è detto. E quando si mangia fa le labbra e la mano, e dovunche il suo succo tocca, come sogliono fare i celsi neri di Castiglia, e tarda tanto a girsene questa tintura via quanto fa quella stessa de' celsi, e piú anco.
     
      Della naturale e generale istoria dell'Indie, dove si tratta degli alberi selvaggi.
     
      Libro nono
     
      Proemio
     
     
     
      Non si tolga pena il lettore s'io mi trattenerò in alcune particolarità degli alberi selvaggi di questa isola, e in quelli di loro che sono atti e utili per gli edificii e per gl'altri servigi dell'uomo; poiché qual si voglia cosa o particolarità che delle opre della natura si dica è da mirarsi e considerarsi molto, cosí nella forma e differenza e composizione della lor bellezza come negli effetti, cosí differenti l'un dall'altro.
      Veggiamo che la natura fa alcuni alberi di molta altezza, e con molti rami e differenti di frutti; altri ne fa ignudi e senza foglie la maggior parte dell'anno, benché quelli di queste parti non le perdano mai e se ne veggano sempre coverti, fuori che assai pochi. E quello che è di maggior maraviglia, non vediamo cosa alcuna disutile e che non sia necessaria, fuori che quelle delle quali non sanno i secreti gli uomini, e la forza e virtú che ha la natura in lor posta. Quello che io in questa materia dirò, sarà assai poco in comparazione di quello che se n'ha a dire e se n'ha a sapere col tempo appresso; ma io mi sforzerò di scrivere quello che ho potuto di queste materie intendere.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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