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      E con questo rimedio si consolida e unisce il luogo rotto e infermo, cosí perfettamente come se non si fosse mai rotto; pure che (come s'è detto) si coniungano attamente e riponghino nei loro luoghi prima l'ossa. E questo impiastro o medicina, finché non ha fatta l'operazione sua, sta cosí stretto con la carne che con gran difficultà se ne può distaccare, là dove, dopo che ha operato e finita la sua buona cura, da se stesso tosto se ne distacca e leva.
      Di questi alberi si vede anco in terra ferma gran copia nella provincia di Nicaragua, e fanno un frutto rosso, pieno come di spinette e grosso come una grossa oliva, e di colore d'un buon fino carmesí; e ha certe spine per disopra come peli, quasi invisibili per la loro sottigliezza e delicatezza, onde se ne entrano per li deti quando l'uomo toglie questo frutto in mano.
      Di questo frutto fanno in quella contrada l'Indiane certa pasta, e la tagliano in pezzi quadri, sottili quasi come una nevola o una pastetella, e grandi come un'unghia del deto, e l'avolgono in cottone perché non si spezzino. Poi le portano su la piazza e ai loro mercati a vendere, ed è una cosa molto pregiada, per dipingersi con questo colore gl'Indiani e l'Indiane, perché ha uno eccellente colore di buono carmesí, e alcuno ve ne ha che declina a color rosado. È questo miglior colore per farsi belle le donne, che non quello che in Italia o in Spagna e in molti altri luoghi usano quelle che vogliono correggere, anzi guastare, la immagine che Iddio loro diede. Queste pizzette o pastilli di tal colore ho io sperimentati piú volte in lineamenti e pitture, per mio piacere e per vedere se questo è colore durabile, e lo ritrovo eccellente, perché in alcune cose dipinte in carta, che ha piú di sei anni, oggi vi si vede piú vivo e piú bello il colore che non il primo giorno che si dipinse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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