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      E il medesimo credo e dico delle api, delle vespe, delle mosche e d'altri simili animaletti.
     
     
      Degli animali terrestri che si portarono di Spagna in questa isola, dove non vi erano.
      Cap. VII.
     
      In questa isola non erano cavalli, e vi si portarono di Spagna cavalli e cavalle, e ora ve ne sono tanti che non bisogna cercarli né d'altro luogo portarli. Anzi, in questa isola vi sono fatti armenti di cavalle, e cosí vi sono moltiplicate, che da questa isola hanno portati e cavalle e cavalli in tutte l'altre isole che s'abitano dai cristiani, e dove ve ne è ora la medesima abbondanza. Si sono anco da questa isola portate in terra ferma e nella Nuova Spagna, di modo che della razza di quelli di questo luogo ve ne sono per tutte l'altre parti delle Indie, dove ne sono altre razze fatte; e per la gran copia è loro giunto a valere, un puledro o una cavalla domata in questa isola, quattro o cinque castigliani e meno.
      Delle vacche dico il medesimo, poiché, come cosa assai nota è, sono cosí grossi armenti di vacche in questa isola, e vi vale una vacca un castigliano d'oro. E molti le hanno morte, e di molte di lor perduta la carne, per vendere i cuoi e mandarli in Spagna, come ogni dí ve ne vanno le navi cariche; e sono uomini, in questa città e per l'isola, che hanno da due a diecimila capi di vacche e piú anco assai, perché il vescovo di Venezuola, che è oggi decan di questa chiesa di San Domenico, possiede 16 mila teste di questi animali vaccini e piú; e da questo numero in basso gli altri posseggono di questi stessi armenti le già dette quantità.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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