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      Delli porci ne sono stati medesimamente gran greggi in questa isola. Ma poiché si diedero le genti al guadagno del zuccaro, perché i porci erano dannosi a' campi, molti lasciarono via cosí fatti animali, benché pur tuttavia ve ne siano molti; e si veggono le campagne piene di salvaggine, cosí di vacche e cinghiari come di molti cani che si sono fatti selvaggi, e sono peggiori che lupi. Molte gatte medesimamente, di quelle che si portarono di Castiglia per tenerle in casa, se ne sono ite al bosco e si sono fatte salvatiche. Sono qui medesimamente molti asini e mule e muli, che vi sono moltiplicate come in Castiglia.
      Ma perché di tutte queste cose s'è detto particolarmente, e a me non piace di ridire piú volte una cosa, basti quello che di questi animali s'è detto, poiché assai noti sono e ordinarii nella nostra Spagna. E, come altrove s'è tocco, ritorno a ricordare al lettore che un peso, che è poco meno di tre libbre di carne, vale in questa città due quattrini. Vi sono stati anco in questa città e isola portati conigli bianchi e neri, e ve ne sono per le case alcuni; ma non è troppo utile guadagno, per quello che s'è veduto del loro aumento nelle isole di Canaria, e sono naturalmente nelle possessioni dannosi. E, se vogliamo ricordarci di quello che si legge presso gli autori antichi, vediamo che in Spagna si disabitò una città per la copia grande delli conigli, che il tutto cavavano e guastavano: cosí lo scrive Plinio nel 29 capitolo del libro ottavo. Ma passiamo a dire degli altri animali che erano in questa isola, come serpenti e biscie e simili.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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