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      Ma, ritornando a quello che si propose nel titolo d'avere a dire, dico che io qui sarò breve, perché nelle cose di terra ferma vi sarà molto piú che dire in simile materie, e per quel tempo le riserbo. Sono medesimamente in questa isola, e nelle altre convicine, certi serpi verdi e sottili ma velenosi molto; e di questi fanno gl'Indiani caribi il lor veleno. Questi tali serpi si attaccano da se stessi per la coda nei rami degli alberi, e si mantengono a quel modo sospesi, e mordono dovunque mordere e ferire possono chiunque indi passa che di lor non s'accorga; e sono questi cattivi e pieni di veleno. Ma perché ho detto che ne fanno gl'Indiani caribi il veleno con il quale le lor freccie tirano, dico che non con questi serpi solamente lo fanno, ma con altri venenosi materiali, come al suo luogo piú di lungo si narrerà. Vi sono medesimamente certi altri serpi berrettini, e altri non molto verdi, e maggiori che non sono questi de' quali ho detto che è il veleno; ma (come dicono) non sono cosí cattivi né velenosi, benché io non credo che si ritrovi alcun serpe senza veleno in tempo alcuno dell'anno. Vi sono anco altri serpi maggiori di quello che io ho prima detto che ritrovai morto a' piè del monte de' Pedernali, che cosí ho io inteso dire da molti, ma che non sono però maligni né fanno male. Gl'Indiani se li mangiavano tutti, e questi e quelli, senza differenzia alcuna, e lo tenevano per buon cibo, salvo che quelli verdi sottili, che essi con diligenzia cercano per ammazzarli, e farne quella lor diabolica e pestifera mistura con la quale le loro freccie ungono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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