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      È di quattro piedi, e le due mani dinanzi ha lunghe e compiute, deti lunghi, e le unghie sono lunghe e come d'uccelli, ma fiacche e non da presa. Ed è questo cosí fatto animale assai meglio a mangiare che a vedere. Ha cosí orrendo e terribile l'aspetto, che non è uomo che ardisca d'aspettarlo, se non ha un generoso e grande animo, e non s'astiene niun di mangiarlo, se non chi ha bestiale e mal conoscimento, e che non sappia la sua mansuetudine e lo suo buon gusto.
      Questi animali, quando sono piccioli, passano notando su l'acqua per li fiumi e per li ruscelli, e si danno cosí gran fretta di menare le braccia, che non ha l'acqua tempo di impedirli o di farli andare giú al fondo: e questo stile hanno di passare notando a questo modo fin che sono presso a un palmo lunghi e sottili, perché da questa grandezza in su passano sotto acqua coi piedi per terra, perché non sanno notare e sono grevi. Generano in terra e presso i fiumi o ruscelli, e sono cosí del continovo nell'acqua che non sanno i cristiani determinare se sono di spezie d'animale terrestre o di pesce.
     
      [vedi figur_28.gif]
     
      Egli è adunque questo animale, nel modo che ho detto, assai brutto e spaventevole, ma è un buon cibo e meglio assai che i conigli di Spagna, delli buoni di Sciarama, perché i conigli che sono presso a questo fiume penso io che siano i migliori che nel mondo si trovino. Quando i cristiani provarono questi animali, cominciarono a stimarli molto, e oggi non li lasciano per danari, quando avere ne possono. Sola una cosa di male hanno, e n'ho sentiti lamentarsene molti, ed è questa, che dicono che chi ha avuto il mal francese, mangiando di questo animale ritorna a sentire le doglie antiche, ancorché ne sia stato per qualche tempo sano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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