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      Questo è pesce di cuoio come sono li pesci cazones, i cuoi dei quali e del tiburone paiono a punto come quando sono vivi. Il medesimo diciamo dei lupi marini e del manati, del quale si dirà appresso. Ma Plinio non pose niun di questi nel numero dei pesci che parturiscono, se non solo il lupo marino, che esso vitello marino chiamò. Dice bene anco questo, che gli animali acquatici che sono vestiti di pelo non parturiscono ova ma animali, come sono le pistre, la balena e 'l vitello marino, nel cui pelo dice che si conosce il crescere e 'l mancare del mare, come di sopra nel precedente capitolo s'è detto. Questi tiburoni, come né anco i pesci cani e i manati, non hanno peli ma sí bene il cuoio, che iscorticati paiono vivi, come si è detto.
      Ritornando a' tiburoni, dico che questi pesci escono molte volte dal mare e montano su per li fiumi, dove non sono meno pericolosi che si siano in terra ferma que' gran scorzoni, perché questi tiburoni anche essi mangiano gli uomini e le vacche e le cavalle, e sono molto dannosi nei vadi dei fiumi, e dove sono avvezzi o v'hanno avuto il pasto. Ho veduto io molti di questi tiburoni avere il membro virile o genitale doppio, cioè averne duoi, ognun dei quali cosí lungo quanto è dal cubito d'un grande uomo fino alla punta del maggior deto della mano, e alcuni o maggiori o minori, secondo la grandezza del pesce. Ma quello che ha queste cosí grosse arme in dosso è di setto o otto piè lungo, e da questa grandezza in su. Ma io non so se nel coito si servono d'amendue queste verghe, o pur se separatamente di ciascuna, o se in diversi tempi a vicenda, perché non ho né veduta né udita mai questa particolarità. Ho ben veduti ammazzare molti di loro, e tutti i maschi hanno questi istromenti da generare doppi, nel modo che si è detto, e le femine hanno una sola natura.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Plinio