Pagina (886/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
      Delle tortughe o testudini, e delle hicotee di questa isola Spagnuola.
      Cap. IX.
     
      Le testudini del mare sono assai grandi, e io le ho molte volte vedute nel grande Oceano, addormentate sopra la superficie dell'acqua; e sono lor passate correndo a tutta vela da presso le navi, e non l'hanno sentite né si sono destate, e cosí ne sono state dormendo prese alle volte alcune. Ne ho veduto anco per la cima dell'acqua a due a due, cosí inebriate nel coito che vi si sono i marinai gettati a noto e l'hanno rivolte sossopra, e poi l'hanno poste su la caravella. Nella costiera di terra ferma, e spezialmente nella terra d'Acla e in altre parti, le ho vedute di sette o di otto palmi lunghe nella conca o scorzia di sopra, e di quattro e cinque palmi e piú larga, secondo la proporzion della lunghezza; e ne ho veduta alcuna cosí grande, che cinque e sei uomini hanno che fare in portarne una sola in spalla.
      Queste sono della medesima forma delle testudini terrestri di Spagna, salvo che sono cosí grandi come s'è detto. Escono dal mare, e vanno a riporre le loro ova in terra nell'arene delle piaggie, dove fanno nella arena un fosso e delle loro ova l'empiono, ponendovene e 300 e 500 e piú e meno; e poi le cuoprono con la medesima arena, e per virtú del calore del sole, e per la providenzia della maestra natura, vi ischiudono poi, e ne nascono tante testudini quante ova sono. Quando ammazzano queste testudini grosse ritrovano alle volte le femine piene di queste ova, le quali sono bonissime: son tonde, e tutte col rosso solo, senza il bianco e senza scorcia, e grosse come noci le maggiori, perché l'altre sono da questa grandezza in basso, e ve ne sono cosí minute come si sogliono in una gallina ritrovare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Spagnuola Oceano Acla Spagna