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      Suole ogni manati avere due di queste pietre nel cervello, grandi come è una palla picciola da giuocare, o come una noce di balestra; ma non sono già tonde; e ve ne sono anco alcune maggiori di quello che ho detto, secondo che sono questi manati grandi. Ma io per me penso che debbiano la medesima proprietà avere le pietre che hanno anco in testa i corvinas e besugos, se crediamo a Plinio, il quale dice che nella testa di certo pesce si ritrovano quasi pietre che, bevute con acqua, sono un ottimo rimedio per lo male di fianco.
      Ne sono di questi manati alcuni cosí grandi, che sono lunghi quattordeci e quindeci piedi e piú di otto palmi grossi. Sono ristretti e quasi cinti nella coda, e da questa cintura si va sempre ampliando la coda, facendosi e piú larga e piú grossa. Ha il manati due mani o braccia corte presso la testa, e per questo lo chiamarono i cristiani manati. Non ha il manati orecchie, ma in loro vece certi buchi piccioli per udire. Il suo cuoio pare come d'un porco spelato col fuoco, ed è d'un colore berrettino con alcuni peluzzi rari; ed è cosí grosso questo cuoio quanto è un deto, e curandosi al sole se ne fanno buone correggie e suole per scarpe e altre simili cose. La coda di questo pesce, da quella sua cintura che ho detta fino alla sua estremità, non pare altro tutta che un nervo: ne fanno pezzi e li tengono quattro o cinque dí al sole o piú, e veggendoli asciutti li cuocono, o per dir meglio li friggono in una padella, e ne cavano molto unto, nel quale si converte quasi tutta.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Plinio