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      Ma che, poiché gli erano sapute buone, se esso ne voleva se ne facesse quando piú li piacesse acconciare. E non mi maraviglio che il gran cancelliero portasse questo cibo in Spagna, poiché esso era Italiano, dove gran tempo fa si costuma a mangiare le rane, e sono certo un buon mangiare; e molti anni a dietro io ne mangiai in Mantova e in Roma e in Napoli e in altre parti d'Italia, dove publicamente per le piazze le vendono come un sano cibo, e di buona digestione e gusto.
      In questa isola Spagnuola, e in molte altre parti di queste Indie, sono molte di queste rane, ma in quest'isola non le mangiano, perché non vi sono avezzi né soliti. De' rospi o botte voglio qui ragionare, per la somiglianza ch'hanno nella loro forma con le rane, ancorché essi sono piú grossi e piú brutti per il lor gonfiamento. Ne sono molti in quest'isola, e non credo che farebbono prode a chi ne mangiasse, benché in terra ferma li mangino in molte parti e nell'isola della costiera di mezzodí. Avevo io qui una schiava mia di quel paese, e non sono molti giorni che mangiò in un mio potere un di questi, e si crede che non fosse altra cosa che l'ammazzasse; perché fra pochi dí doppo che l'ebbe mangiato si sentí male, e fra quattro o cinque dí poi si morí. Ella dovette pensare e credere che li rospi di quest'isola non fossero nocivi, come non sono quelli del suo paese, dove li mangiano.
      Quelli di Spagna medesimamente sono velenosi e cattivi, e tanto sono peggiori quanto sono di piú fredda terra. In alcuni luoghi di terra ferma li crescono e allevano, e li tengono legati per cibarli e pascerli, per mangiarli poi per un prezioso cibo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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