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      Cap. V.
     
      Sono in questa isola una spezie di passeri, minori alquanto di quelli che chiamano in Castiglia gorrioni, che sono i passeri comuni, e loro alquanto si rassomigliano nella piuma e nella diligenzia, e non sono meno astuti né maliziosi. Il color loro č pardillo ben cupo, e sono di grande animo quando sono in quadriglia e in compagnia insieme. Fanno un nido cosí grande o maggiore che nol sogliono fare le cicogne su ne' campanili e nelle torri di Castiglia, e lo compongono di frasche e stecchi di tal modo intesti e forti che č gran maraviglia a vederli, per essere questi uccelli cosí piccolini; e dentro questo tal nido hanno le loro celle e appartamenti distinti, dove fanno i loro nidi e figliuoli: e al manco ognun di questi nidi alloggia 200 e 300 passeri. E se per caso comparisce ivi presso qualche uccello grande, ancorché sia di rapina (come sono i guaraguai, che come s'č detto qui si mangiano i pulcini e le galline anco), gli escono tosto a squadroni questi passeri sopra con gran strepito, e cominciano con tanto ardire a ferirlo, che né le vespe né altro simile animale fastidioso potrebbono farne altretanto, e lo pongono finalmente in fuga, doppo di averli molti repoloni dati e d'averli cavate delle piume. In effetto dal luogo ove questi nidi sono fuggono e s'allontanano gli altri uccelli, come fuggono gli uomini dagli vespari. E certo che č cosa molto degna di vedersi quando questi passeri vengono a qualche contesa con qualche altro uccello di passaggio, che va indi procacciandosi il vitto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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