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      In quel breve Sommario che io scrissi in Toledo delle cose dell'Indie li chiamai passeri notturni, ma quelli di terra ferma sono molto nemici de' vespertelli, e gli vanno perseguendo e percotendo, ed è cosa molto piacevole vedere il contrasto loro. Ma questi altri che in questa isola sono, non vanno altramente dietro ai pipistrelli, né sono cosí grossi uccelli né hanno le medesime piume, benché non differiscono nell'esercizio, perché e questi e quelli fanno la caccia de' zanzali. I vespertelli di questa isola sono piccioli, e non ve ne sono molti, e si vanno a rinchiudere presto, al parer mio. Sono anco qui molte civette, e per le terre e dove sono anco case di paglia, ma sono assai minori di quelle di Castiglia, perché queste di qua sono come piccioli sparvieri o minori. Vi sono bufi o gopi, ma piccioli e non maggiori che le civette che ho detto, ma hanno quelle orecchie o corna erte nella testa della penna propria loro, e hanno gli occhi piccioli a proporzione del corpo, ma molto chiari e lucenti, come quelli di Spagna. Sono anco qui medesimamente certi altri uccelli notturni, che chiamano mozzuoli, e sono piccioli come le civette e i gofi che si son detti, e alquanto anco minori, e hanno gli occhi a punto a quel modo come gli hanno quelli di Castiglia.
     
     
      Di un uccello o quasi mostro fra gli altri che in questa e nell'altre isole si vede.
      Cap. VIII.
     
      Ho voluto serbare per questo ultimo capitolo degli uccelli che sono in questa e nelle altre isole circonstanti uno uccello assai raro e nuovo agli occhi miei, e da me non mai piú udito né letto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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