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      E al parer mio questa è una cosa notabile e maravigliosa, e s'è qui in questi luoghi molte volte vista. Questo è uno uccello grande quanto una grossa gavia, e ha le penne quasi a quel modo, di bianco mischiato di pardillo, e il becco medesimamente a quel modo, ma piú acuto. Questo si può dire uccello di rapina, e in terra e in acqua perché cosí si può mantenere cacciando in terra come nel mare e ne' fiumi. Ha il piè manco come anatra o come gli altri uccelli che vivono in mare, e con questo piè si ferma nell'acqua quando vuole, e vi sta alla guisa d'una papera in piè. Ha il piede o la mano dritta da presa, come la sogliono avere i buoni astori o i sacri altri uccelli che meglio d'unghie armati stiano; e quando i pesci montano su presso alla superficie dell'acqua questo maraviglioso uccello si lascia cadere d'alto, onde volando va, con quelle forti unghie del piè diritto afferra il pesce, e se vuole si sta sopra l'acqua posto e quieto con quel piè piano e si mangia la caccia, e se non vuole fare cosí si alza su a volo, e portandosene fra l'unghia la caccia, la mangia nell'aria a volo, o pure sopra uno scoglio o sopra un arbore, dove piú li piace di fermarsi. Io non ho mai visto, né udito, né letto cosa cosí strana, né cosí appartata da quello che veggiamo in tutti gli altri uccelli del mondo, perché, come ho detto, questo uccello è da terra e da mare, che già, come alcuni mi dicono, egli anco fa caccia in terra, e si mangia alcuni uccelli piccioli o lacerte e altre simili cose terrestri.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260