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      E cadde la sorte al glorioso santo Saturnino, vescovo e martire, la cui festa viene a' 29 di novembre. Questo santo nacque in Roma, e fu di tanta santità che fu dal papa mandato a Tolosa, dove, entrato che egli fu, diventarono tutti gl'idoli muti. Onde un di quelli gentili disse che, se non ammazzavano Saturnino, non averebbono mai avuto risposta da' loro dei; e per questo lo legarono ai piedi di un toro, perché lo strascinasse e lacerasse crudelmente, come piú ampiamente si legge nella istoria del suo glorioso martirio. Ora, doppo che questo glorioso santo fu tolto per avvocato di questa città, cessò la calamità delle formiche, e si diminuirono di modo che fu il danno loro tollerabile, e sempre a poco a poco sono mancate, per la clemenzia divina e intercessione di questo santo martire avvocato nostro. Ne noto io di questo misterio che il vescovo Alessandro Giraldino era Romano e devotissimo prelato, e che questo martire fu anco Romano; e che, come in Toledo ammutirono gl'idoli, cosí erano già in questi luoghi tutti gl'Indiani idolatri. Onde si cava che vuole Iddio che per la advocazione di questo santo si confonda e dissipi l'idolatria di queste contrade, e vi s'aumenti la santa fede cristiana e la devozione, perché l'ira del Signore si mitighi e queste calamità cessino.
      Ritornando all'istoria, dico che è molto varia la spezie delle formiche in questa isola, e dannosa, come s'è detto, per li zuccari e per le altre cose. Vi sono altre formiche, maggiori di quelle che si sono dette, e sono rosse e mordono assai e danno dolore; ma presto passa, se non sono molte insieme a mordere, benché per donde passano vi lasciano un ardore come di fuoco.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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