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      E queste sono medesimamente dannose ne' campi, ma sono poche e non per tutte le parti. Ve ne sono altre maggiori che niuna di tutte queste, e sono nere, e queste sono quelle che si convertono in formiche alate, e a certi tempi nascono loro le ale, e sono tante che se ne vede l'aere pieno. Ve ne sono certe altre, che le chiamano comiscen, che sono picciole e hanno la testa bianca, e sono molto nocive agli edificii, cosí nelle mura come nelle legname e solari delle case. Queste tali formiche escono dal muro che pare che ne gocciolano, e lo penetrano e vi vanno discorrendo per dove piú loro piace, e per il legname anco; e si fanno un certo cammino coperto a guisa d'una grotticella longa, vota di dentro e cosí grossa quanto è una penna da scrivere, e qualche volta come un deto o un poco meno, e sta questo cammino rilevato sopra il muro. E dove questo lavoro va a finire vi fanno una loro casa dell'istessa materia, grande quanto è la testa d'un uomo e quanto un fiascone anco ben grosso. E qualche volta, quando fanno negli alberi queste loro stanze, le fanno cosí grandi quanto potrebbe un uomo abbracciare intorno con ambedue le braccia. E in effetto rovinano le case, e bisogna avere cura d'ardere e disradicare questi comiscen, perché sono molto dannosi. Fanno queste loro casuccie e cammini d'una certa pasta o materia che non è chi l'intenda, d'un color quasi nero e ben secca, e facilmente con un legno o col deto toccandola si rompe; ma sono queste formiche tante e cosí destre che ad un tratto ritornano a reedificarlo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260