Pagina (934/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Onde se ne ebbe a trovare burlato. Questo che io dico del cavare sangue con le sanguisughe l'ho io veduto. Ma non s'è per altro di questo animale qui detto che perché non ha né anco egli onde purgare il suo pasto, come la zecca. E ne sono anco qui sanguisughe, e di quelle anco che non sono rosse.
      Molte volte riputai una pazzia quello che quel gentil uomo faceva in cavarsi a quel modo sangue, ma doppo molto tempo lo ritrovai scritto in Plinio, nel decimo capitolo del 32 libro, dove dice che queste sanguisughe fanno il medesimo utile che le ventose, e che sono medicinali per alleggierire il corpo del sangue, ma che è inconveniente purgazione, perché bisogna ogni anno nel medesimo tempo fare il somigliante e cavarsi nel medesimo modo sangue. Dice anco che qualche volta queste sanguisughe vi lasciano la testa e vi fanno la ferita incurabile, e sogliono ammazzare molti, come intervenne a Messalino, patrizio e consolare, che se le aveva poste nelle ginocchie. E per questo sommamente si temono e fuggone le rosse. Onde questo autore dice che è bene che lor, mentre sugano, si tagli la bocca con le forbici. Vi ha anco un altro animale che, secondo che se ne scrive, non ha né anco egli spiraglio né buco alcuno dalla parte inferiore o conveniente a purgare il cibo, e questo è il cocodrillo. Ma passiamo agli altri animali insetti.
     
     
      Delli scorpioni che sono in questa isola Spagnuola e nell'altre di queste Indie.
      Cap. VII.
     
      In queste isole dell'Indie e in terra ferma sono scorpioni come quelli di Castiglia, e in alcuni di questi luoghi ve ne sono molti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Plinio Messalino Spagnuola Indie Indie Castiglia