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      Onde a questo effetto s'unirono insieme piú di tremila Indiani, e perché tutta la contrada che era d'intorno a questa terra era piena di boschi e di selve densissime, non furono costoro sentiti, finché sopra questo popolo diedero, benché un Indiano fanciullo li vedesse e lo dicesse: ma non li fu creduto. Ora, perché l'assalto fu subito e all'improviso, ebbero tempo d'attaccare fuoco alla terra, dove ammazzarono alcuni cristiani, e non ne sarebbe restato niun in vita se non fosse stato per un gentil uomo chiamato Diego di Salazar, che in quella terra viveva. Costui, di piú di essere devoto di nostra Signora e di essere d'onesta vita, era anco molto animoso e di gran sforzo; onde, quando egli vidde la cosa a questi termini, e che era per morire quanti cristiani quivi erano, gli ristrinse insieme e pose in lor tanto cuore, tenendosi già per vinti, che con le sue animose parole li sforzò a resistere coraggiosamente. Onde essi cosí fecero, e combattendo con quella tanta moltitudine di nemici li ributtarono, e Salazar, da valoroso capitano, a vista degli nemici raccolse tutti i suoi e gli condusse a Caparra, dove stava il capitano Giovan Ponze di Leone, che come si è detto era governatore dell'isola: al quale tutti dissero che, doppo d'Iddio, essi per Diego di Salazar avevano la vita.
      Restò per questo atto tanto spavento negli Indiani, e in tanta riputazione appresso di loro il Salazar, che lo temevano come il fuoco, perché non potevano a niun modo credere che avesse il mondo uno uomo cosí degno di essere temuto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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