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      E poiché s'è qui mossa questa materia delle sentinelle, non voglio qui tacere d'uno che io conobbi un fatto notabile e al proposito di questo ufficio.
      Fu in terra ferma di Castiglia dell'Oro un gentil uomo chiamato Bartolomeo d'Ocon, il quale passò una sola volta per una parte di certi densissimi e intricati boschi; e in capo di sette anni andò per certe altre contrade con alcuni compagni, e s'avenne presso dove nel tempo passato (come s'è detto) era stato. E fra costoro vi erano cinque o sei uomini di quelli che anco in quell'altra volta stati vi erano. Si ritrovavano in luogo cosí imboscato e spesso d'alberi, che a pena vi pareva il cielo, né potevano quasi caminare un passo senza farsi con le spade e co' pugnali la via; onde quanti ivi erano pensavano d'essere a fatto persi, perché non sapevano dove s'andavano né dove andare si dovessero per seguire il viaggio loro. E stando cosí insieme in consiglio di quello che fare dovevano, disse Bartolomeo d'Ocon: "Non dubitate, gentil uomini, perché men di duecento passi di qua sta nella tal parte un ruscello, - e accennava col deto il luogo, che già nol vedevano, né era possibile poterlo vedere per lo denso degli alberi e delle macchie, - e ivi ora sono sette anni che venendo anco in queste parti ci fermammo a bere; e se volete vederlo venghino due o tre di voi con meco, che io glielo mostrerò". E costoro andavano senza una goccia d'acqua da bere, e avevano la maggior necessità del mondo di ritrovare acqua, perché cosí isbigottiti e assetati andavano che bisognava che ogni modo fossero dovuti alcuni di loro morire di sete.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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