Pagina (978/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E questo non solamente perché una cosa rara e maravigliosa non si dee lasciare in oblio, ma perché gli uomini dotati di ragione si vergognino di non fare quello che debbono, veggendo che nelle operazioni virtuose gli animali bruti si portano cosí bene che anco ne avanzano alcuni uomini stessi. Percioché qual maggior vituperio può un codardo acquistare che vedere che una bestia guadagni il soldo fra gli uomini, e che ad un cane si dia una paga e mezza come si dà ad un balestiero? Questo fu un cane chiamato Bezerrillo, condotto da questa isola Spagnuola a quella di San Giovanni, di color vermiglio e col tondo d'intorno agli occhi nero, mezzano e non già bello, ma di grande intelletto e animosità. E senza dubio, per quello che a questo cane fare si vedeva, pensavano i cristiani che Iddio glielo avesse mandato per loro soccorso, perché oprò tanto nella pacificazione dell'isola quanto la terza parte di que' pochi conquistatori che vi erano: percioché fra dugento Indiani ne cavava uno che si fosse da' cristiani fuggito o che glielo insegnassero, e lo togliea per un braccio co' denti e lo forzava a gir seco, e lo conduceva nel campo o dove i cristiani si ritrovavano. E se colui si poneva in difesa e non voleva andare ne faceva pezzi. E se a mezzanotte si fosse sciolto un prigione, ancorché fosse già una lega lontano, in dire: "Andato se ne è l'Indiano; va', cercane", tosto il cane li si poneva alle orme e lo ritrovava e riconduceva. E in effetto fece molte cose segnalate e d'ammirazione.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Bezerrillo Spagnuola San Giovanni Iddio Indiani Indiano