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      E cosí se ne ritornarono gl'Indiani con certa preda.
      Il che quando Cristoforo di Mendoza che governava l'isola per l'admirante intese, uscí dalla terra di S. Germano con fino a 50 uomini che ivi erano, la maggior parte giovanetti, benché vi fusse pure qualche reliquia di quelli soldati eletti e provati che si sono detti di sopra, e imbarcati in una caravella con due altre barche seguirono quelli Indiani e li giunsero; e fecero uno atto degno di memoria, perché quasi tutta una notte combatterono con loro presso una isoletta chiamata Bieche, posta piú verso oriente che quella di Borichen, e ammazzarono il caciche capitano delli nemici, chiamato Iahureibo, e fratello d'un altro caciche chiamato Cacimar, che pochi giorni innanzi era stato morto da' cristiani nella medesima isola di S. Giovanni, dove era venuto a far preda. E morí a questo modo, che stando abbracciato con un gentil uomo chiamato Pero Lopes d'Angolo, e forzandosi d'ammazzare l'un l'altro, uscí di fianco un Francesco di Quindos, che con una lancia passò da banda a banda l'indiano, e poco mancò che non ammazzasse anco il Pero Lopes.
      Questo Cacimar era valentissimo uomo e molto stimato capitano degli Indiani, onde, per vendicare la sua morte, era il fratello passato nell'isola di San Giovanni e aveva ferito il capitan Sancio d'Arango, con altri cristiani che per cagion del cane iscamparono. Ma fu lor non picciola perdita quella del cane, perché non avrebbono tanto dispiacere avuto della morte d'alcuni cristiani, né se ne sarebbono risentiti tanto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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