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      Il capitan generale ordinò ad un Indiano dell'isola di Santa Maria delli Rimedii, chiamato Giuliano, che era buona lingua o interprete, e stava in potere de' cristiani dal primo viaggio che aveva l'anno innanzi fatto in quelle parti il capitan Francesco Hernandes, gli ordinò che dicesse a quelli Indiani che senza paura alcuna s'accostassero alle caravelle, perché loro darebbe delle cose che portava, né loro farebbe dispiacere né male alcuno. L'interprete a voci alte fece l'effetto, perché stavano alquanto lontani, ma coloro né risposero cosa alcuna né si volsero accostare, anzi parea che stessero mirando e considerando i vasselli nostri, e poco appresso se ne ritornarono in terra.
      In questo tempo si vedevano di lungo in terra per la costiera molti fumi, a modo d'avisi per quelli della contrada a torno. Ma perché s'è qui di sopra detto che i nostri offerivano delle loro cose agl'Indiani, si dee sapere che la principal cosa che per coloro portavano era buon vino di Guadalcana, perché, dal primo viaggio che vi aveva fatto il capitan Francesco, si erano i nostri accorti che gl'Indiani di quel paese erano molti inchinati al vino e volentieri il bevevano. Ma io non dico di quel paese solamente, ma nella maggior parte de' luoghi che si sono discoverti in queste Indie, quando l'hanno una volta provato lo desiderano piú d'altra cosa che possano loro i cristiani dare, e ne bevono tanto, se tanto loro se ne dà, che s'imbriacano e vanno a cadere di spalle in terra.
      Ora, il dí seguente, che erano a' quattro di maggio, venne una canoa con tre Indiani e s'accostò da presso alle caravelle.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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