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      E tutte queste cose assai bene lavorate e vaghe a vedere.
      Il capitan Grigialva diede in compensa di tutto questo al caciche due camicie di tela, un picciolo specchio indorato, una medaglia, un coltello, un paio di forfici, un paio di calzoni di tela, una tela come un muccaturo in triangolo; una berretta senza pieghe, un pettine, cinque filze di paternostri verdi di vetro, un altro specchio grande indorato, un paio di scarpe di cordelle, una borsa grande di cuoio lavorata, con una cintura del medesimo, e 25 pater nostri di vetro dipinti. E questo era per lo cambio o baratto. Ma di piú di questo il capitano li donò un giuppone di terzopelo verde, una collana di pater nostri minuti azurri, e una berretta di velluto. E perché, come altrove s'è detto, costumano gl'Indiani di prendere il nome dalli capitani e persone con le quali contrattano la pace e l'amistà, volse questo caciche essere chiamato Grigialva; onde tosto i suoi Indiani gridavano e dicevano: "Grigialva, Grigialva". E molti lieti se ne entrarono tutti nella canoa e andarono via. Al fiume medesimamente posero quel nome, onde da allora in poi fu chiamato il fiume di Grigialva. Fu fatta forza perché le navi montassero su per lo fiume per vedere quella terra, perché, secondo le molte genti che ne vedevano venire, pensavano che quello fosse dovuto essere un gran popolo. Ma la gran corrente del fiume gliele vietò; e cosí il dí seguente si partirono per seguire questo discoprimento. Questo fiume può essere lontano dal Porto Desiato 25 o 30 leghe; viene da terra ferma a scaricare le sue acque nel mare che è verso ponente, in poco meno di 18 gradi dalla linea equinoziale dalla banda del nostro polo artico, e tiene volta la sua foce a tramontana.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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