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      E piacesse a Dio che se n'assicurasse l'anima, perché l'intenzione di tutti quelli che vanno a barrattare non è la medesima.
      Lasciando adunque questo da parte e ritornando alla proposta materia, dico che quando la fortuna giunge alla porta chiama e instà anco per essere intesa, e chi non ne è degno le chiude l'orecchie, e per sua ignoranzia non l'ascolta né la raccoglie, ma passa di longo; come a ponto accadette a questo capitano Giovan di Grigialva, che non volle credere a niuno di quanti lo consigliavano che si fermasse e facesse popolo in questa terra, e mandasse a chiedere piú gente a Diego Velasco, e a farli tutto questo successo intendere. Tutti coloro che erano seco ne lo pregavano, gliele ricordavano, li dicevano che erano tutti felici se ivi restavano. Ma perché questa buona ventura si serbava per altri, fatti questi barratti e cambi che si sono detti, il capitano Grigialva mandò all'isola Fernandina il capitano Pietro d'Alvarado, in quella caravella che aveva bisogno di raconciarsi, e con lui cinquanta uomini di quella armata, cosí di quelli che infermi stavano come di quelli che bisognavano per condurre il vassello. E di piú delle gioie e oro che mandò, vi mandò anco l'Indiana garzonetta che gli era stata da quel vecchio caciche donata, con particolare relazione al capitan Diego Velasco, per cui ordine e a cui spese s'era questa armata fatta, di quanto in quel viaggio era fino a quella ora successo.
      Nel medesimo tempo che il capitan Alvarado fece vela per l'isola di Cuba, il capitan Grigialva con gli altri vasselli partí da quel luogo, e costeggiando navigò verso occidente, per vedere se quella era terra ferma.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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