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      Cap. XVII.
     
      Le quattuordeci o quindeci canoe d'Indiani animosamente andarono a ritrovare le tre caravelle nostre e si strinsero con loro, tirando molte frezze, senza avere riguardo alcuno che loro segni di pace si facessero. Il capitano, che vidde questo, fece loro tirare alcuni tiri di artiglieria, e i balestrieri e schioppettieri fecero medesimamente l'officio loro e ammazzarono alcuni Indiani. Allora le canoe con molta fretta voltarono a dietro, fuggendo alla volta di terra. Le caravelle seguirono il viaggio loro alla volta di levante, costeggiando sempre, fin che si fermarono, come i pilotti dicevano, dieci o dodeci leghe prima che giungessero al fiume di Grigialva, e ivi alli 9 di luglio sorsero; ma non poterono montare su per lo fiume, per cagione della corrente e del tempo contrario che era. Onde stettero quivi fino alla domenica, undeci di luglio, che la mattina deliberarono di tornare a dietro a cercare dell'acqua, che loro mancava. Si ritornarono adunque quindeci leghe a dietro in un fiume, dove il lunedí entrarono, e vi ritrovarono porto, benché alla foce alcune seccagne vi fossero. Nell'una e nell'altra ripa di questo fiume erano molti alberi di varii frutti, e si viddero per lo bosco che ivi era alcuni porci e cervi e lepori. E chiamarono questo porto Santo Antonio. Vi stette tre giorni, prendendo acqua e aspettando il tempo. E in questo mezzo vennero alcuni Indiani disarmati e portarono quattro picciole ascie o azze in due volte, d'oro basso mischiato con rame: per le quali diedero loro i nostri certe filze di pater nostri di vetro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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