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      Un marinaio portò una picciola azza, come quelle che si sono dette di sopra, e pesò quanto pesano 59 castigliani, e disse che uno suo Indiano l'aveva avuta. Questo stesso dí, venendo da pescare dall'altra banda del fiume, alcuni compagni delle caravelle portarono davanti al capitano certe tenagliuole, come quelle che sogliono usare le donne in pelarsi le ciglia, e una sonaglia fatta con certe alette, e una testa di Cemi, e due aquile con tre pendenti per una, e un'altra sonaglia minore della già detta di sopra, e un cannello come una testa: e tutte queste cose erano d'oro, e pesarono tutte nove castigliani e un ducato. E dissero costoro che presso al fiume, in certa arena, avevano ritrovato dentro un fosso coverto di terra e con certi cardi sopra tre persone sotterrate di pochi giorni, le quali stavano scannate e aperte nel petto al diritto del cuore, dove avevano quelli pezzi d'oro ritrovati, e che avevano con quelli morti lasciato un Cemi o idolo di metallo che vi era. Il capitano allora vi fece tosto passare alcuni soldati con un scrivano, perché mirassero bene e vedessero in che modo e forma que' defunti stessero, per potere migliore relazione fare.
      Passati coloro dall'altra parte del fiume, ritrovarono li tre morti, l'un de' quali parea che fosse di 13 o 14 anni, gli altri due di cinque o sei, e tutti scannati e aperti nel petto, e posti in un fosso e coverti d'arena, con alcune fune o cardi di sopra. E stavano a punto in quel luogo dove i quattro nostri cristiani avevano quelli Indiani veduti, da' quali avuti avevano le 32 azze, con quelle altre cose che si sono dette di sopra, e i quali avevano quelli tanti atti fatti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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