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      E questi sono i termini e i confini dell'isola di Iamaica, chiamata ora di San Giacomo, la quale è molto fertile, e vi sono quegli alberi e piante ed erbe che si sono detti essere nell'isola Spagnuola, e le genti sono della medesima maniera e lingua e vanno medesimamente ignude, ed è terra copiosa di tutte le cose che nell'altre isole già dette si trovano; e vi sono ricche minere, benché non se ne sia cavato molto oro, sí perché non vi ritrovarono le minere fino al 1418[1518], come perché vi mancarono le genti, che vi morirono come nell'isola Spagnuola, e per quelle stesse occasioni e per quelle pestifere calloccole, che chiamano.
      Le cerimonie e matrimonii e maniera di vita e l'arme degl'Indiani di Iamaica, con tutte l'altre cose, sono a punto come in questa isola Spagnuola erano. Gli armenti vi sono copiosamente cresciuti, cosí di vacche come di pecore e porci e cavalli, che di Castiglia vi si condussero, e spezialmente de' porci, onde i boschi di porci selvaggi son pieni. Vi sono i pascoli e l'acque perfette; la terra è molto salubre, e non cosí senza boschi come hanno detto e scritto alcuni senza vederla, perché nel vero ve ne sono molti, e molti fiumi e laghi e di molti buoni pesci, di tutte le sorte che s'è detto che siano nell'altre isole abitate da' cristiani. Il maggior utile che i nostri di Iamaica cavano si è degli armenti degli animali e delle tele e letti di cottone, perché vi se ne fa molto e buono. Vi hanno fatto anco bene le canne del zuccaro, e vi ha un buono ingegno che vi fece l'adelantado Francesco di Garai, e ora è degli eredi suoi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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