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      E diceva anco, fra l'altre cose, che le genti che esso condurre voleva non avevano ad essere soldati né omicidiali né rivoltosi, ma pacifici e quieti e gente di contado, e che questi tali voleva poi fare nobili e cavalieri a sproni d'oro, dando loro il passaggio e da vivere e facendoli franchi, con altre grazie che egli per loro chiedeva.
      Sí che egli alla fine ottenne il suo intento, ancorché i signori del consiglio vi contradicessero, e che alcuni Spagnuoli, persone da bene, che si ritrovavano in quel tempo alla corte, isgannassero il re, dicendo che questo padre, desideroso di comandare, offeriva quello che esso poi non farebbe, e parlava di quella terra che esso non sapeva né aveva mai vista né postovi il piede, e che il re vi spenderebbe i suoi danari in vano, e quelli che con questo licenziado andrebbono si sarebbono a molto rischio e pericolo ritrovati.
      Ma Lasciao, come ho detto, pesò e valse piú che tutti gli altri contrarii insieme, e il re alla fine vi perdé quanto vi spese, per dare fede a quel padre, e quelli che vi andarono vi lasciarono la vita. Per ordine e volontà del re adunque, quelli del suo consiglio e gli ufficiali di Siviglia lo despacciarono, come egli seppe piú chiedere, e avuti buoni vasselli e fornimenti di vettovaglie e di tutte l'altre cose necessarie a quel viaggio, con cose da barrattare e contrattare con gl'Indiani, si partí alla volta di terra ferma, con un buon numero di persone contadine e lavoratori grandi e piccioli. Questa andata costò a Sua Maestà parecchi migliaia di ducati.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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