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      Sono questi nicchi e grandi e mezzani e piccioli, e i piú grandi sono lunghi quanto è dal cubito alla ponta delli deti stesi, e larghi un palmo o piú; e da questa grandezza in giú ve ne sono d'altre varie maniere. Hanno dentro certo pesce o carnosità come l'ostreche delle perle, ma in maggiore quantità, e secondo la proporzione della grandezza delle conche: ma non è di poco dura digestione. E nel vero né questi nicchi né le ostreche delle perle, per quanto io ne ho veduto, sono buono pesce, né cibo che si possa mangiare come le ostreche di Spagna: ma alla fine ogni cosa si mangia. Questi nicchi sono di dentro di bella vista e lustri, perché risplendono come le ostreche delle perle nella parte loro piú sottile, fino alla metà della loro longhezza, e indi avanti verso il piú largo vanno quel colore perdendo, e una parte se ne converte in un colore di fino e risplendente azzurro; e sono dalla parte di fuori aspre e con canaletti o solchi, benché dentro assai liscie e che piane siano. Le perle che si trovano nelle conche di questi naccaroni non sono fine né di buon colore, ma sono turbide, e alcune lionate e alcune quasi nere, e vi si ritrovano anco ben delle bianche, ma non già buone.
      Queste conche di naccaroni già detti servono agl'Indiani per pale o per zappe per li lavori loro della agricoltura de' campi e orti, perché dove io le ho vedute è terreno polveroso e non duro a cavarsi. Pongono il nicchio in una asta di un legno per la parte piú stretta, e con fila di cottone bene attorte ve lo legano forte, e se ne servono poi gentilmente; e le scelgono grandi e picciole secondo le vogliono, e l'oprano ne' mestieri della agricoltura.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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