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      Qualche volta che 'l mare va piú alto e gonfio di quello che i nuotatori vorrebbono, sí per questo come perché naturalmente, stando uno molto giú sotto acqua, si lieva di piede verso in su e con difficoltà si può giú lungo spazio reggere in terra, vi usano quest'arte e vi proveggono a questo modo. Attaccano ai due capi d'una cordella due pietre, e se la pone su la schena del nuotatore, di sorte che una pietra viene a pendere da un fianco e l'altra dall'altro; poi si lascia andare giú l'Indiano sotto acqua, e perché le pietre sono grievi viene egli con questo contrapeso a stare giú saldo co' piedi in terra. Ma quando poi li pare e vuole montarsene su, può facilmente gettare le pietre via e nuotare dove vuole. E alcuni di quest'Indiani che simile ufficio esercitano sono al nuotare cosí atti che stanno un quarto d'ora sotto acqua: e chi vi sta piú tempo e chi meno, secondo che v'è piú o meno atto.
      M'occorre di dire di quest'isola un'altra gran cosa e degna d'essere notata, ed è questa, ch'io ho qualche volta dimandato a' padroni particolari di quest'Indiani che vi pescano le perle se elle si forniscono mai, poiché il sito dove si prendono è picciolo e quelli che le cercano son molti. E m'hanno risposto che, se fornivano bene in una parte, ma i nuotatori se ne passavano a pescarle in un'altra, dall'altro fianco dell'istessa isola all'opposito vento. E che, poi che qui anco si fornivano, se ne ritornavano a pescare in qualche un'altra parte dell'altre dove prima pescato aveano, e non ve ne aveano lasciato alcuna, e ve ne ritrovavano tante e cosí quel luogo pieno come se mai non vi fosse stato niuno a prendervele.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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