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      Ella se n'andò all'isola di S. Giovanni, e attaccò fuoco alla terra di San Germano. Indi poi se n'andò all'isoletta della Mona, dove pensò di rimediarsi, e qui sciolse e lasciò via la caravella di Portoghesi, che se ne venne in questa città di San Domenico e diede di tutto questo successo novella. Onde qui tosto armarono una nave e una caravella e andarono a cercare di questi corsari, e li ritrovarono e combatterono con loro due giorni continui, e loro diedero due dí la caccia. Ma, ancorché quella nave scampasse, per cagione del tempo e della notte, si crede nondimeno che, per andare tutta sdrucciata, s'annegasse nel mare. E in questo modo si perderono questi corsari, e vi si perderanno anco tutti quelli che qua passeranno, e molto piú ora che prima, perché al presente si sta già per tutto d'altra sorte provisto, e con maggior vigilanzia e ricapito.
     
     
      Dell'isola della Margarita.
      Cap. XIIII.
     
      Non bisogna che noi qui diamo altramente i termini suoi, né l'altezza del polo all'isola della Margarita, poiché nel primo e secondo capitolo se ne è tanto detto che basta. Questa isola, come s'è anche altrove detto, fu discoperta dal primo admirante don Cristoforo Colombo, quando l'isola di Cubagua si discoprí; ed egli fu che pose nome a questa la Margarita, perché l'era cosí da presso la pescheria delle perle, che margarite anco si chiamano. Questa è maggiore assai che non è l'isola di Cubagua, perché gira da 35 leghe, e vi ha un buon porto dalla banda di tramontana. Presso alla ponta che è volta a levante sono molti scogli, che li chiamano li Testimonii.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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