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      Or, perché i marinai aveano molto travagliato nell'alzare l'ancore, nel porre dentro la nave il battello e in altre simili cose, navigando s'addormentarono e non fecero con la vela il debito che dovevano: onde, quando fu nel farsi il dí chiaro, s'avvidero che stavano cosí presso terra che non potevano fuggire d'andare a dare nel capo di Caizedo, che sta tre leghe e mezza o piú da levante a questa città. Veggendosi perduti, cercarono di fare ogni forza per volgere verso il mare la nave: ma non poterono per niun conto fuggire di dare una botta di sbiagio negli scogli del detto capo. E volse Iddio che fu di maniera che il legno non pericolò, ma fu la botta di sorte che con la proda fece saltare verso il mare il vassello, che perciò s'allargò dalla ponta e senza pericolo o lesione alcuna se ne uscí a salvamento in mare.
      Un marinaio boscaino, veggendo andare di rotta battuta la nave a dare in terra, si pose su la proda, in parte onde fosse potuto saltare in terra quando il legno sbattesse nel sasso vivo. E cosí avvenne a ponto, perché in quell'istesso instante che la nave percosse, egli saltò dalla nave sopra lo scoglio, e restò in terra sano e sicuro. La nave seguí il suo viaggio a salvamento in Spagna, ed egli se ne ritornò per terra in questa città, dove il secondo dí appresso giunse, e la sua cassa e robe andarono con la nave in Spagna. Il che fu un gran miracolo a non rompersi e perdersi quella nave, perché la costiera è assai brava e pericolosa: ma il Signore Iddio volse liberarla a quel modo che s'è detto, e che quel marinaio restasse in terra, perché andasse a far fede di questo maraviglioso misterio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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