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      E oggidí sta in questa città di S. Domenico il medesimo Alonso Sanches, che, come s'è detto, aveva la metà di quella nave caricata. E tutto questo è assai publico e noto in questa città. Ben si dee credere che, veggendosi tanta gente in cosí pericoloso naufragio, non mancarono orazioni né lagrime, per dover essere esauditi da Dio, cosí di quelli che stavano persi nell'isole deserte delle Vergini, come di quelli altri che nella seconda nave erano, che volse Iddio che si salvassero perché potesse porgere a questa e a quell'altra gente soccorso. Sí che quella che nostro Signore e sua gloriosa madre con quelli e con gli altri usò fu una soprema e gran maraviglia.
     
     
      Di una nave nella quale s'accese fuoco e miracolosamente si smorzò, stando molto in mare.
      Cap. VIII.
     
      Nel mese di settembre del 1533, ritrovandosi una nave nel gran golfo del mare Oceano, e venendo con prospero tempo e con tutte le vele gonfie alla volta di questa città di S. Domenico, perché non andava diritta ma pendea di costado dalla parte di proda, o perché si avevano mangiato le monizioni che da quella parte erano, o perché non era stata ben stipata e caricata al principio, per rimediare a questo inconveniente, che suole ogni dí accadere, empierono tre botti d'acqua di mare e le posero sotto coverta, da quella parte dove mancava il carico; e fatto questo la nave si drizzò e faceva meglio il suo camino.
      Quattro o cinque dí doppo di questo, un marinaio o chi si fosse entrò sotto coverta con una candela accesa a cercare non so che, e senza avervi avertenzia la smoccò in quel luogo: e si suspicò che da questo nascesse il male che ne nacque.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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