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      E per questa via scamparono da un cosí segnalato pericolo, e da una cosí crudele morte che loro si apparecchiava.
      La misericordia di Dio è grande, che permise che la nave pendesse di fianco e avesse bisogno di piú dalla parte a quella opposita di caricarsi, e di caricarsi di cosa onde si potesse poi a quel modo l'incendio estinguere. Il che rade volte accade, perché non si suole ciò fare con porvi botti d'acqua, ma con mutare le ancore grosse e l'artigliarie e le casse e altre cose grievi da un luogo ad un altro, perché il vassello s'indrizzi. Ma piacque a Dio che in questo caso acciò con le botti piene d'acqua provedessero, per lo pericolo nel quale ritrovare si dovevano, perché, come io udii dire dal nochiero e d'altre persone che vi si ritrovarono, era impossibile che essi fossero potuti scampare, se non si ritrovavano quelle botti d'acqua cosí alla mano.
      Questa nave entrò poi nel fiume e porto di questa città di San Domenico a' 19 di settembre, otto o dieci dí doppo quel caso del fuoco; e avendo qui tolto rinfrescamento e acqua e legna, pochi dí appresso seguí il suo camino per la Nuova Spagna, per dove era stata noleggiata. In questo vassello andava una donna da bene chiamata Caterina Sances, che io tenni in casa mia mentre qui quella nave stette; e costei, come testimonio di vista, mi raccontò tutto il caso, e mi diceva anco che in quel tempo che l'incendio durava erano le voci e le grida molte delli passaggieri, e con tante lagrime e devozione come si dee e può credere, e che due persone di quelle che nella nave erano affermavano avere in quel maggior travaglio e pericolo veduta nostra Signora di Guadalupe, e che per suo mezzo credevano d'essersi salvati tutti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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