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      Questa seconda nave andava carica medesimamente di molte casse di zuccari e di quoi e di cannafistola e oro, ed era in effetto di molte ricchezze carica; e in questa seconda nave andavano li due che ho nominati di sopra e recati per testimonii. Ma in capo di molti giorni che navigavano (che erano già piú di 40), e quando si pensava che fossero già arrivate in Spagna, giunse in questa città la novella della loro disaventura, perché erano perse e rovinate tutte giunte alla terra di porto d'Argento in questa isola, che è dalla parte di tramontana, con gli alberi e l'antenne rotte e con avere alleggierito piú della metà del carico che portavano e gettatolo al mare.
      Questa tempesta sopragiunse loro a' 21 d'ottobre e li durò tre giorni e due notti, e si viddero molte volte sotto l'onde del mare annegati, e chiamando nostro Signore e sua gloriosa Madre parea che dal profondo del mare montassero su. E quando quelli peccatori afflitti dicevano: "O Madre di Dio, vergine Maria", e con lagrime e attenzione li chiedevano soccorso, udivano nell'aere dire: "Perché la dimandate, e che volete voi farne?" E a questo modo udivano a' demonii alcuna volta replicare, e alcuni affermano averli nell'aere senza alcun dubio veduti. Ma a nostra gloriosa Signora piacque, al dispetto degli adversarii, di soccorrere questa misera gente in tanto travaglio e affanno posta. Sí che doppo tre giorni, stanchi dal molto travaglio e rauchi per le voci e gridare che fatto avevano, furono dal pietoso Iddio e dalla sua benigna Madre soccorsi, perché cessò quella tempesta, avendo (come s'è detto) gettato in mare piú di 300 casse di zuccaro e piú di mille quoi di vacche e molte botti di cannafistola.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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