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      Verso il mezzogiorno questa afflizione s'isminuí alquanto, di modo che, essendo abbassate l'acque, potevano quelli miseri stare su quegli scogli senza bagnarsi. E perché nostro Signore sempre nella maggiore necessità soccorre i suoi, il licenziado vidde, fra quelli forzieri e scogli che l'acqua mancando discopriva, una canoa, mezza dall'arena coperta, che di gran tempo stare vi doveva; ed era cosí picciola che a pena vi sarebbono cinque persone capute. Di che resero tutti infinite grazie a Dio, perché veramente altro rimedio non vedevano, per potere uscire da quel luogo, fuori che questo, che miracolosamente la misericordia divina loro dava.
      Tosto con molta diligenzia cavarono con le mani d'intorno alla canoa, che qualche tempesta ve la doveva già avere portata, e benché stesse in molte parti rotta, il licenziado il meglio che si puoté insieme con gli altri la rimediò; e postala in mare v'entrò esso con tre altri, e cominciarono a navigare lasciando tutti gli altri sopra quegli scogli; e andavano cercando se forse ritrovassino luogo alcuno asciutto, per piangervi i lor peccati que' pochi giorni che pensavano di vivere, poiché non avevano né che mangiare né che bere. E navigando senza sapere dove s'andassero, ritrovò il licenziado su per l'onde gran parte della roba e de' libri che andavano nuotando, e con vento contrario venivano di là onde gli aveva la notte innanzi fatti correre il tempo. E non ritrovando riposo alcuno, salvo che alcune picciole pietre e scogli che le bagnava il mare, gli parve di dovere ritornare dove aveva lasciati i compagni, perché non perissero o si sbigottissero del tutto; e giunto disse, per dare loro animo, quello che esso non sapeva, cioè che aveva ritrovato e veduto terra, benché di lontano, e che stessero di buona voglia e si raccomandassero a Dio, mentre che esso andava a quella terra che di lontano si vedeva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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